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LA RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTA' NON E' LA REALTA'

René Magritte – Condizione umana, 1933, National Gallery of Art di Washington Questo quadro ho potuto apprezzarlo da vicino ad una mostra a Ferrara e non ho potuto fare a meno di pensare con quanta maestria Magritte ha giocato con l'illusione e quanto può essere facile trarre in inganno il cervello. In questo quadro ci viene suggerito che al di là della tela ci sia un prato, un albero... e se fosse un'illusione? se ci fosse una casa? un frutteto? Il pittore ha realizzato un pensiero visuale.

Il panorama e il dipinto esistono solo nel quadro e nella mente di colui che osserva.

È la nostra mente: sensazioni e percezioni in realtà non provengono dall’esterno, ma sono frutto dell’elaborazione di alcuni stimoli, di modelli imperfetti e limitati. Anzi, spesso percepiamo solo ciò che vogliamo vedere.

Paul Watzlawick, psicologo, psicoterapeuta, filosofo costruttivista e studioso di comunicazione scomparso pochi anni fa, nel suo libro "realtà inventata", sostiene che ciò che viene chiamato realtà è un'interpretazione personale, un modo particolare di osservare e spiegare il mondo che viene costruito attraverso la comunicazione e l'esperienza.

La realtà non verrebbe quindi scoperta, ma "inventata".

E se così è, noi possiamo inventarci la nostra realtà.

René Magritte – Condizione umana, 1933, National Gallery of Art di Washington

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